Microfonare la cassa
Come microfonare la cassa?
Ciao a tutti, in questo articolo tratteremo la microfonazione di una cassa della batteria. Dobbiamo sapere che esistono variabili come il diametro del tamburo, la pelle risonante, lo stile del pedale e lo smorzamento interno. Tenendo conto di queste variabili possiamo determinare quali microfoni scegliere e le tecniche da utilizzare.
Per i fonici che lavorano in uno studio di registrazione la cosa fondamentale è capire quali sono le soluzioni microfoni che da adottare.
Microfono interno
Se il batterista ha un cuscino o una coperta all ‘interno della cassa, puoi appoggiarlo sopra, ma assicurati che la vibrazione non influenzi il suono del microfono. Per ottenere i migliori risultati, posiziona il microfono su un supporto corto e inclinalo verso il foro dell’ apertura, sposta il microfono più vicino al battente per un attacco più incisivo o verso la pelle risonante per una sensazione più morbida. Mettere un microfono all’interno della cassa puntato verso il battente aiuterà a catturare la gamma media e l’attacco della stessa.
A volte il foro della cassa sarà posizionato in modo fastidioso, rendendo difficile inserire il microfono al suo interno. Se la cassa da microfonare non ha alcun trattamento all’interno del tamburo, assicurati di metterci qualcosa dentro, magari usando qualcosa come un piccolo asciugamano o un cuscino al fine di non modificare il tono o il timbro originale.
Ecco alcune ottime opzioni per per l’utilizzo del microfono interno sono Shure Beta 91A, EV RE20, AKG D112, Shure Beta 52A, Sennheiser 421. Se la cassa ha una pelle risonante chiusa senza un foro, posiziona il microfono sulla cassa rivolto verso il battente. Un microfono dinamico a diaframma piccolo di solito è la scelta ideale per questo tipo di microfonazione, catturerano la gamma media e registrano l’attacco del battente senza pescare eccessivamente gli altri pezzi. In questo caso il nostro consiglio ricade su Shure SM57 e Telefunken M80.
Microfono esterno
Il secondo microfono in questo set va all’esterno della cassa puntato verso la pelle risonante. Questa genera il tono della cassa e l’impatto del battente la fa vibrare e muovere come fosse un altoparlante. Questo fa sì che l’aria muova costantemente il diaframma del microfono esterno. Sia che la cassa abbia un foro o meno, posiziona questo microfono al centro della stessa a circa 3-5 cm di distanza. Questo ti consentirà di avere il suono naturale della cassa. Spostando il microfono più vicino aumenterà l’effetto di prossimità e fornirà più informazioni nella fascia bassa di frequenze. Spostando il microfono otterrai una riduzione delle basse.
prima di iniziare la registrazione, assicurati di controllare la fase quando usi più microfoni. I due microfoni così utilizzati ti daranno lo spettro di frequenze completo della cassa. Il microfono esterno avrà tutti i toni e la fascia bassa, il microfono interno può dosare in maniera accurata il tiro e l’attacco.
La scelta del microfono
Il condensatore a cardioide cattura lo spettro più ampio della cassa grazie alla sua ampia gamma di frequenze e alla rapida risposta ai transienti. Un condensatore a diaframma largo tende ad avere più chiarezza nelle frequenze più alte, ma manca un po’ di profondità nella fascia bassa.
Un condensatore valvolare fornirà più basse e un tono molto più uniforme. Inoltre tende ad aggiungere un po’ di atmosfera e grinta.Un microfono a nastro è la scelta ideale quando si desidera catturare più basse possibile. I nastri hanno anche una rapida risposta ai transienti, ma un suono leggermente più fluido rispetto a un cardioide. Il Microfono a nastro è la scelta ideale per ottenere il suono naturale della cassa.
Attenzione a metterlo in fronte a sorgenti con alto SPL.Qualsiasi grande condensatore a diaframma o microfono a nastro farà sarà adeguato alla situazione, i più usati sono Neumann U47, Neumann U87, Neumann 47FET, AKG 414.
Equalizzazione
Se si ha la possibilità di usare un equalizzatore durante la registrazione, è possibile risparmiare molto tempo poi nel mix tagliando alcune frequenze inutili. Il microfono interno dovrebbe essere focalizzato sulle frequenze di gamma media, quindi non abbiate paura di raddrizzare qualcuna al di sotto dei 70Hz. Un piccolo bump intorno agli 80Hz può contribuire ad aggiungere un po’ di impatto, per ulteriore tiro e chiarezza prova a incrementare un paio di dB attorno ai 3kHz.
L’EQ del microfono esterno dipenderà dal diametro del tamburo e dal tipo di pelle utilizzata.
Sub Kick
Un sub kick è un ottimo strumento da utilizzare, non è sempre necessario nel mix finale, ma a volte può essere quell’ingrediente magico che porta i toni della batteria finale a un livello professionale.In sostanza, un sub kick è un altoparlante cablato al contrario per l’utilizzo di un microfono a diaframma molto grande. Tradizionalmente si utilizzava un altoparlante Yamaha NS10. Per parecchio tempo nessun altra grande azienda ha prodotto i Sub Kick. Oggi, ci sono marchi come Solomon, che realizzano LoFReQ Sub Mic, una versione pre-assemblata di questo pratico strumento da studio.Questo strumento è posizionato all’esterno della testa di risonanza, tra il centro e il bordo, posizionato il più vicino possibile senza toccarlo.
Con questo microfono si desidera ottenere il massimo effetto di prossimità, poiché si focalizza solo su frequenze inferiori a 100Hz.Mescola questo microfono con gli altri due per aggiungere peso e potenza a ogni colpo. Il sottofondo a stimolare i diffusori, aggiungendo più botta alla batteria e al mix in generale.
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